Il nostro corpo è il nostro alleato per la nostra felicità: assecondiamolo.

Il nostro corpo è il nostro alleato per la nostra felicità: assecondiamolo

 

“Non esistono parole più chiare del linguaggio del corpo, una volta che si è imparato a leggerlo” (Alexander Lowen)

 

Siamo mente e anima all’interno di un corpo. Il nostro corpo è dunque il contenitore della nostra essenza a cui è strettamente collegato. Imparare ad ascoltare cosa ci vuole comunicare e perchè significa imparare a rendercelo alleato del nostro benessere.

Imparare a comprendere cosa ci vogliono comunicare i nostri disagi fisici significa cominciare a collaborare col nostro corpo per la nostra felicità e per la piena soddisfazione di noi stessi e di ciò che viviamo.

Ci sono due strade per guarire: quello fisico (cura i sintomi) e quello interiore (cura la causa); quando cominciamo a curarci andando a prenderci cura del nostro interno la cura del fisico rimane ma diventa una coccola a supporto. Se ci affanniamo invece a voler guarire solo il malanno fisico il nostro corpo si accanisce sempre di più enfatizzando il disagio perché vuole accompagnarci a prenderci cura della causa.

E una volta guarita la causa, quel disagio fisico non si ripropone più perché ha terminato il suo compito.

 

 

Cosa significa ascoltare i nostri disagi fisici?

Significa innanzitutto osservarli senza preoccuparci di eliminarli. Significa lasciarli agire sapendo che non arrivano per il nostro male ma perché è l’unico modo del nostro io di farci comprendere che dentro di noi c’è un conflitto in atto che merita la nostra attenzione.

Vuol dire anche accettarli con obiettività, inizialmente con il supporto di un supporto esterno che ci traduce il sintomo con la massima neutralità per il semplice motivo che non è coinvolto personalmente nel dolore fisico. Passo dopo passo questo aiuto esterno arriverà a lasciare la nostra mano perché possiamo poi camminare da soli e da soli cominciare ad ascoltare cosa il nostro corpo ci vuole dire sulla nostra felicità e collaborare con lui affinchè il nostro io più vero sempre più prenda forma.

 

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