Il raffreddore scaraventa fuori da te il dolore

Se non esprimi il tuo dolore ecco che arriva il raffreddore”. Nicoletta Quagliarella  

Ogni volta in cui tratteniamo, reprimiamo o rimuoviamo le nostre lacrime di dolore e tristezza si forma dentro di noi un lago. Quando questo lago raggiunge un livello troppo alto, inizia a esondare. Come ogni diga che ha bisogno di essere aperta quando diventa troppo dirompente, così anche il nostro lago di lacrime deve essere snellito, alleggerito lasciando fluire fuori le lacrime trattenute.

Questo arduo compito viene affidato dal nostro corpo al raffreddore. Il raffreddore interviene per liberare i nostri polmoni dalla profonda tristezza di episodi mai considerati ma comunque registrati dentro di noi. Il raffreddore ti sta dicendo che è arrivato il momento di liberarti dal peso di quella situazione dolorosa a cui non hai prestato attenzione, ma che continua a lavorare nei sotterranei del tuo cuore, impedendoti di provare tutta la gioia che la vita è pronta ad offrirti.

Anche in questo caso un sintomo, un “banalissimo” raffreddore, ha un compito determinante nella nostra scalata verso la felicità. Basta soffocarlo con intrugli che riteniamo magici perché deve andarsene al più presto. Permettiamogli invece di fare il suo compito: esprimere tutto il nostro dolore per ogni volta in cui non ci siamo rispettati o non ci siamo sentiti meritevoli di amore.

 

 

 

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