Il corpo grida quello che la bocca tace

La malattia è un conflitto tra la personalità e l’anima” Alejandro Jodorowsky

Ritengo Alejandro Jodorowsky, poeta, scrittore, drammaturgo cileno un grande, a mio parere, nel comunicare attraverso le sue riflessioni la connessione tra corpo e anima, tra malattia e salute interiore.

Per evitare di focalizzarci sempre e solo sul sintomo ma di concentrarci su quello che il corpo ci sta dicendo attraverso la malattia, riporto qui nel completo la dichiarazione che questo immenso pensatore ha rilevato in merito alla connessione tra mente, anima e cuore…

Molte volte…

Il raffreddore “cola” quando il corpo non piange.
Il dolore di gola “tampona” quando non è possibile comunicare le afflizioni.
Lo stomaco “arde” quando le rabbie non riescono ad uscire.
Il diabete “invade” quando la solitudine duole.
Il corpo “ingrassa” quando l’insoddisfazione stringe.
Il mal di testa “deprime” quando i dubbi aumentano.
Il cuore “allenta” quando il senso della vita sembra finire.
Il petto “stringe” quando l’orgoglio schiavizza.
La pressione “sale” quando la paura imprigiona.
Le nevrosi “paralizza” quando il bambino interno tiranneggia.
La febbre “scalda” quando le difese sfruttano le frontiere dell’immunità.
Le ginocchia “dolgono” quando il tuo orgoglio non si piega.
Il cancro “ammazza” quando ti stanchi di vivere.
Ed i tuoi dolori silenziosi? Come parlano nel tuo corpo?
La malattia non è cattiva, ti avvisa che stai sbagliando cammino
”.

Anima e cuore, dunque, ci parlano con una vocina flebile, dolce, per nulla arrogante e ci dicono “guarda che ti stai allontanando dalla tua verità, dalla tua unicità. Guarda che non sei sulla strada che ti porta alla felicità, alla tua realizzazione”. La mente invece è categorica e non le importa se siamo felici o tristi, se siamo realizzati o insoddisfatti, a lei importa non stravolgere i suoi schemi, a lei importa mantenere il controllo e rimanere costantemente nel comfort del conosciuto.

Ecco che, a questo punto, interviene il corpo perché si trova in mezzo a questo conflitto, all’incoerenza tra quello che desideriamo davvero e quello che poi mettiamo in campo che spesso è completamente distante dai nostri desideri più veri e profondi. Il corpo non capisce, né vuole capire, quando tradiamo i nostri sogni per adeguarci a quei condizionamenti messi in campo da piccoli quando avevamo un solo bisogno: sopravvivere. Una volta diventati adulti, il corpo ci vuole coerenti ai desideri di un’anima che ci chiede di metterci in gioco per realizzarci per chi siamo davvero.

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