Il corpo ha sempre ragione

Io non curo i miei dolori fisici ma li risolvo una volta per tutte andando a trasformare i miei pensieri autosabotanti in pensieri potenzianti” (Nicoletta Quagliarella)

 

“Così è la vita,” spesso ci diciamo quando ci stiamo abituando a sopravvivere. Quando ci arrendiamo di fronte a una situazione che non ci piace e cominciamo a raccontarci che quella situazione è comunque inevitabile, non c’è altra via d’uscita.

Ma Vivere in una situazione che ci fa soffrire solo perché uscirne è difficile, ci porta a rassegnarci, ad abituarci a quella situazione.

Significa adattarsi al peggio.

Una modalità pericolosa che può essere comoda all’inizio perché ci mantiene nel comfort del nostro conosciuto, ma che ci fa vivere prigionieri dei nostri condizionamenti, che non ci permette di vivere davvero la nostra vita.

 

Ed ecco che ogni volta in cui ci sentiamo frustrati, impotenti, confusi, bloccati interviene il nostro corpo con un malessere a comunicarci che così non va bene. Ogni volta in cui non tocchiamo con mano emozioni di gioia, di felicità, di realizzazione, ecco che scatta un disagio fisico. Il corpo colpisce sempre la parte di noi più debole che comincia a farci male inizialmente in modo leggero ma che, se poi non lo ascoltiamo, il dolore diventa sempre più forte e insistente.

Lui, il corpo, l’alleato per la nostra felicità, per il nostro ben-essere entra in gioco causandoci malessere…ma come è possibile?

 

Eppure è così che funziona: il corpo ha il compito di accompagnarci a sentirci fieri di noi, soddisfatti della nostra vita professionale, appagati delle nostre relazioni.

 

Quando qualcosa non va, dunque, innanzitutto riconosciamolo, diciamocelo chiaramente: è il migliore antidoto contro l’abituarsi a stare male e pensare che sia l’unica soluzione possibile.

Successivamente puntiamo al ben-essere, al nostro paradiso qui sulla terra… è l’unico nostro diritto e, ve lo garantisco, ce lo meritiamo tutto.

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