Essere per fare. Autorealizzazione

“Essere o fare? Fare per essere e quando sei allora fai nella libertà di chi sei” Nicoletta Quagliarella

Essere per fare o fare per essere? Entrambe le situazioni portano ad un risultato. La differenza sostanziale sta nella modalità.

Fare per Essere 

In questo caso c’è manipolazione, fatica e spesso sofferenza. C’è raggiungere risultati precari perché spesso una volta raggiunto un risultato, se il cambiamento non è “passato da dentro” ecco che il sabotatore entra in azione. Si continua a mettere strati sugli strati che già abbiamo e che sono stati costruiti nei primi anni di vita, quando ancora non avevamo la possibilità di scegliere. Quando non avevamo la possibilità di decidere quali esempi di comportamenti di persone tenere ed emulare, perché potenzianti, o rifiutare, perché limitanti e bloccanti.

Essere per fare. La vera Autorealizzazione. 

In questo caso c’è fluire, c’è rispetto, c’è equilibrio, c’è raggiungere risultati definitivi.  

C’è sicuramente la fatica iniziale di togliere, come da una cipolla, strato dopo strato fino a portare fuori l’essenza, l’autenticità, chi siamo davvero.  “E’ un po’ come faceva Michelangelo quando in un pezzo di marmo vedeva già la statua che conteneva”. Poi scopriamo la contentezza di vivere la nostra vita, quella che davvero desideriamo e scegliamo e di cui solo noi abbiamo le chiavi per viverla nella piena soddisfazione e realizzazione. 

Cominciare ad essere

Cominciare ad essere significa cominciare ad avvicinarsi all’autorealizzazione, ad avere il timone della nostra vita nelle nostre mani. Significa cominciare ad orientare ogni nostra azione verso quello che desideriamo nel profondo.

Significa raggiungere la consapevolezza del nostro valore perché passo dopo passo andiamo a toccarlo con mano, un valore unico e irripetibile, quello di essere chi siamo.

Quando siamo nell’essenza andiamo a riscoprire la nostra potenza, qualcosa di inspiegabile che si sente nello stomaco e ci spinge ad agire in nome della libertà, della leggerezza, dell’equilibrio.

Impariamo a riconoscere le nostre contraddizioni interne ma anche quelle culturali. Impariamo ad accogliere le nostre ombre per dare risalto alla nostra luce. Impariamo a leggere in modo naturale il nostro libro interiore.  A trasformare i nostri comportamenti istintivi non sempre potenzianti in azioni acceleranti, che ci spingono ad incontrare la nostra autenticità.

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