Il cambiamento interiore avviene quando? Domani .. forse

«Nasciamo farfalle ma piano piano ci trasformiamo in bruchi. La vita allora ci manda esperienze per riprenderci le nostre ali e tornare farfalle. Non vuole vederci strisciare ma ci spinge a volare» Nicoletta Quagliarella

Tutti parliamo di cambiamento. “Ma il cambiamento interiore avviene quando, realmente?” la risposta è sempre “Domani.. forse..”

In azienda da anni è il tormentone: corsi su corsi per imparare a gestire i cambiamento e poi? Alla prima difficoltà emergono quegli automatismi che ci portano a proteggerci. E’ più semplice rifugiarci nel noto, restare nel conosciuto anche se non siamo pienamente soddisfatti.

Durante le mie aule sfido spesso i partecipanti per allenarli a fare cose diverse, a partire dalle più semplici, ma spesso la prima reazione è quella di apparire confusi, disorientati, spaventati.

 

Per quale motivo? Mi viene davanti la citazione, famosissima, di Buddha: “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. E l’inghippo sta proprio qui. Ci prodighiamo per divulgare il cambiamento ma poi non vogliamo cambiare una virgola di noi, del nostro modo di vedere noi stessi, gli altri, la quotidianità. Preferiamo stare nella totale insoddisfazione perché abbiamo paura di perdere per un attimo il nostro equilibrio, spesso tanto precario. Abbiamo paura di fermarci, guardarci dentro, togliere tutti quei condizionamenti che ci ostacolano, per poi ripartire pieni di rinnovato vigore ed entusiasmo.

Ma arrivare a fare questo cosa comporta? Responsabilità, che non significa incolparsi o incolpare. Piuttosto  significa cominciare a timonare la nave della propria esistenza in quanto capitani e non più come mozzi. Non più come servitori di quei condizionamenti che non ci appartengono, ma che abbiamo fatto nostri, che fanno a botte con la potenzialità che vive in noi.

Significa partire da noi, scrostare tutta la corazza che non ci permette di essere coerenti con quanto andiamo a sbandierare perché abbiamo letto il manuale del change management. Partire dalle persone e non dalle situazioni. Partire dalle mete e non dalle difficoltà.

Quindi.. Quando ci chiediamo “ma il cambiamento interiore avviene quando..?”

Prendiamo spunto da ogni situazione, che sia in azienda o nella vita, per spostare i confini in cui ci siamo ingabbiati. Continuiamo a mantenere sempre davanti a noi il nostro traguardo e consideriamo ogni ostacolo che si frappone tra noi e la nostra meta come corsi di aggiornamento. Cominciamo a comprendere davvero cosa ancora ci sta frenando, cosa ancora non ci sta permettendo di realizzarci pienamente e smettiamola di incolpare il nostro capo, i nostri colleghi, la società, la vita, le guerre, il terrorismo…

Noi abbiamo una grandissima fortuna in ogni situazione: cominciare a guardarci dentro. Strato dopo strato togliamo tutto quello che ci blocca dalla nostra piena soddisfazione e poco importa se sembra che più ci avviciniamo alla meta più la meta sembra si allontani.  Tutto regolare. E’ il momento di fare quel centimetro oltre il muro perché la meta si trova esattamente al di là e ci attende desiderosa di donarsi a noi.

 “..Domani .. forse..” non è più la risposta che daremo a noi stessi.

 

Se non lo avete ancora letto,  QUI trovate l’articolo sul non essere noi stessi e la conseguente nevrosi.

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